Etimologia dei caratteri Yangming
Ormai è noto a molti come i caratteri Yin e Yang designino la polarità di due principi opposti e complementari il cui primo attributo, rappresentato nei caratteri stessi, è quello di luce ed ombra. Nella versione classica, entrambi presentano sulla sinistra il radicale di “collina” e sulla destra rispettivamente quello di ‘nube’, ‘ombra’ e quello di un sole splendente. Nella grafia moderna i due caratteri sulla sinistra del radicale sono stati sostituiti rispettivamente da ‘sole’ e ‘luna’. Il carattere ‘Ming’ significa ‘luce’ ma anche lucidità, chiarezza intelligenza. Yang-Ming appare a prima vista come un raddoppio del concetto di Yang-luce. Nella lingua cinese esistono però diversi modi di dire ‘luce’; per quella del sole (quella che più si avvicina al concetto di Yang) si usa generalmente un altro termine: “Guang“. E’ interessante notare invece che il carattere di ‘Ming’ è formato da sole e luna; specifica la caratteristica comune dei due ‘luminari’ ma sottintende anche l’incontro fra Yin e Yang; nel Neijing si parla di Shenming (“Luce dello Spirito”) con riferimento al Dao (“Uno Yin uno Yang ecco ciò che si dice Dao”…) o intelligenza suprema e di Jingming (“Luce dell’Essenza”) per descrivere la luce dello sguardo, scintilla dell’intelligenza universale nell’individualità, o in altre parole, ciò che deriva dall’incontro fra Jing e Shen. [1]
Questa breve digressione per ipotizzare che il carattere ‘Ming’, scelto per il composto Yangming, attenga alla luce dell’incontro fra Yin e Yang o, per estensione, fra i trigrammi Kan e Li, fra i rami Zi e Wu, anch’essi emblemi di luna e sole, acqua e fuoco, oscurità e luce; nel caso dello Yangming sottintende la relazione con l’opposto Taiyin. D’altra parte la fisica ci insegna che la luce è ‘luminosa’ solo quando incontra la materia; nel vuoto essa è oscura, come oscuro (Xuan) è il mistero all’origine di Yin e Yang.
Dai caratteri di Yangming emergono due aspetti che ritroviamo anche nel Neijing: da una parte la posizione all’apice dello Yang dove inizia lo Yin (punto di mediazione fra Yin e Yang, fra alto e basso), dall’altra quella di centro, come centro della triade Yang: nel cap. 74 del Neijing l’imperatore chiede: “Cosa si intende per Yangming?” e la risposta è “la luce che unisce armonicamente i due Yang”.
Brevi cenni storici sulla nascita del concetto di Yangming in MTC
Nei testi emersi dagli scavi archeologici di Mawangdui e Zhangjiashan [2] troviamo le prime tracce della concezione dei meridiani, databili attorno al IV secolo a. C.; due-tre secoli prima che questi scritti fossero sigillati nelle tombe.
La letteratura medica più o meno coeva con la data di inumazione dei testi di Mawangdui si riduce ai casi medici di Chunyu Yi riportati nello Shiji di Simaqian; sono rimasti solo i titoli dei libri ai quali Chunyu Yi fa riferimento.
Come rileva D.Harper [3], l’analisi dei testi di Mawangdui e Zhangjiashan permette di stabilire che:
- La prima classificazione in termini di Yin Yang riguarda vasi e muscoli, in particolare del collo e delle gambe; Nello Yinshu di Zhangjiashan vengono menzionati i vasi relativi a muscoli del collo chiamati “Yang costante” (destra e sinistra) “Yang laterale” (destra e sinistra) “Yin laterale” (destra e sinistra) e “Yin centrale”.
- La concezione dei meridiani verticali che connettono testa e piedi è più antica di quella dei meridiani della mano.
- I meridiani non sono inizialmente collegati fra di loro in un circuito unico e non si menzionano né punti né vasi luo.
In un testo di Mawangdui, Yin Yang Shiyimai Jiu Jing, appare una esapartizione primitiva; i termini Taiyang, Yangming e Shaoyang sono applicati solo ai meridiani del piede, mentre per quelli della mano si utilizzano nomi anatomici (vaso-spalle, vaso-denti e vaso-orecchie rispettivamente) e – in un’occorrenza dello stesso brano – lo Yangming del piede viene chiamato semplicemente vaso-stomaco; considerando che non esiste ancora nessuna correlazione fra meridiani e sistema degli Zangfu, ciò concerne una semplice localizzazione anatomica.
“Vaso-dente. Emerge a: indice e pollice; emerge a: angolo superiore dell’avambraccio; entra nel gomito, sale lungo il braccio, perfora la guancia, penetra i denti e si spinge all’altro lato del naso. Quando questo vaso è toccato ci si lamenta di: mal di denti, gonfiore mascellare. Per questi casi il trattamento è dominato dal vaso-dente”.
Nello stesso rotolo di seta appare un altro testo, evidentemente più moderno, in cui si usano invece sempre le definizioni Taiyang, Yangming, Shaoyang, Taiyin, Shaoyin e Jueyin e si accenna anche a rami collaterali dei meridiani.
Il sistema dei meridiani occupava senz’altro un posto di rilievo nelle tecniche cosiddette di lungavita, ma non ancora nella medicina arcaica; nei testi di Mawangdui si enumerano vari costituenti della forma umana senza fare cenno alcuno alla teoria dei Jing-luo e nel Maishu di Jiangjiashan i ‘vasi’ sono solo uno tra i sei componenti del corpo. Solo gradualmente, in un processo che si conclude attorno al primo secolo a.C., il Qi ed il sistema dei meridiani diventano preponderanti nella fisiologia energetica M.T.C.. Chunyu Yi afferma che i saggi crearono il sistema dei meridiani per differenziare le malattie, diedero nomi diversi a ciascun vaso (Mai), e considerarono questi canali come il terzo elemento di una trinità che includeva cielo e terra [4]. Le uniche diagnosi attendibili dovevano essere, secondo Chunyu Yi, fondate sulla stima del sistema dei meridiani. Quest’idea, a dispetto del richiamo agli “antichi saggi”, era ancora pioneristica ai suoi tempi.
Significato di Yangming
Lo schema della fisiologia energetica MTC, tramandato sino ai nostri giorni, deve molto all’affermarsi universale della cosmologia correlativa nel primo secolo a.C.; l’applicazione della teoria Yin-Yang e cinque fasi al funzionamento dell’organismo nasce dalla necessità di coniugare micro e macrocosmo in un unico sistema.
È quindi necessario distinguere la conoscenza della fisiologia energetica fondata sullo scorrere di Qi e sangue nei canali dalla classificazione dei medesimi in termini di Yin-Yang. La differenza non è soltanto – com’è ovvio – cronologica ma anche contestuale: mentre nell’ambito delle “pratiche di lungavita” (Yangshengletteralmente “allevare la vita”) l’idea della rete energetica esiste sicuramente già nel IV secolo a.C, la classificazione dei meridiani in termini di Yin e Yang si afferma almeno due secoli dopo e nasce in un contesto prettamente terapeutico. In conclusione, secondo Harper, tale definizione originerebbe dalla necessità di una nuova tassonomia patologica. Chunyu Yi sarebbe stato dunque alfiere di una nuova concezione della malattia, non più intesa come relativa ad una parte del corpo ma piuttosto quale espressione dello squilibrio di un sistema globale descrivibile qualitativamente e quantitativamente in termini di Yin-Yang. Ritroviamo l’idea della ‘quantificazione’ descrittiva nel cap. 24 del Suwen; ove lo Yangming viene definito come “abbondanza di sangue e di Qi” [5].
La definizione in sei livelli Yin-Yang appare in forma completa nella diagnostica dello Shanghan Za Bing Lun: i sintomi vengono classificati in sei gruppi, ciascuno in relazione con un’orbita energetica e con un giorno nel calendario di tronchi e rami. Nel Suwen il capitolo relativo è il 31, “Re Lun” “Discorso sul [le affezioni da] calore”, che significativamente segue i capp. 29 e 30 dedicati rispettivamente alla relazione fra Stomaco e Milza e allo Yangming. Non esistono equivalenti del cap. 30 per gli altri livelli Yin-Yang. Stomaco e Milza occupano un posto centrale in senso lato nella fisiologia del Neijing. Non dobbiamo però dimenticare che si tratta di una raccolta antologica che raggruppa idee a volte in contrasto fra di loro.
Il cap. 74 – uno dei sette capitoli cosmologici noti collettivamente come Yun Qi Qi Pian (Sette capitoli sui moti [cosmici] del Qi) [6] – apre associando ad ogni livello un fattore climatico secondo la teoria Wu Yun Liu Qi (allo Yangming corrisponde la secchezza); nel medesimo Qi Po spiega all’imperatore che per Yangming si intende ‘l’unione armonica della luce dei due Yang” ed il commentatore Gao Shi spiega che ciò si riferisce appunto alla posizione centrale dello Yangming che fa da trait d’union fra Taiyang e Shaoyang.
Invece, nel capitolo nel cap. 6 del Neijing (ripreso anche nel cap.5 del Lingshu), lo stesso Qi Po spiega che il Taiyang corrisponde all’apertura, lo Yangming alla chiusura e lo Shaoyang al perno; al centro è dunque lo Shaoyang e non più lo Yangming.
Zhang Jiebing commenta: [7]
“Qui si riassume il discorso sui tre Yang: Il Taiyang equivale ad apertura; significa che lo Yangqi emerge all’esterno; corrisponde all’aspetto biao dei tre Yang; lo Yangming equivale a chiusura, significa che lo Yangqi si accumula all’interno, corrisponde all’aspetto li dei tre Yang; lo Shaoyang equivale al perno, significa che lo Yangqi è in mezzo fra biao e li può entrare e può uscire, proprio come [ciò che permette] un perno. Quindi apertura chiusura e perno si distinguono in base ad alto, basso e centro”.
Si comprende quindi come il discernimento dei diversi contesti debba necessariamente preludere alla comprensione del significato di Yangming. Possiamo sinteticamente distinguere almeno cinque ambiti concettuali:
- Yangming inteso come punto di mediazione: A) fra i due Yang B) fra Yin e Yang sia come apice dello Yang in cui inizia lo Yin (solstizio d’estate) sia come equilibrio fra Yin e Yang; ad esempio lo Yangming è l’unico livello energetico ad avere eguaglianza (nell’abbondanza) fra sangue e Qi. Yang Li (Zhouyi yu Yi Xue [8]) ritiene che il biotipo Yangming corrisponda all’individuo che ha Yin e Yang in equilibrio secondo la tipologia delineata nel cap. 72 del Lingshu
- Livello Yangming come terzo stadio delle malattie febbrili (in questo caso il ruolo di ‘mediatore’ è dello Shaoyang).
- Ambito fisiopatologico dello Yangming legato alle funzioni di stomaco ed intestino Crasso ed al loro rapporto.
- Il sistema che divide nettamente lo Yangming del piede e quello della mano assegnando al primo due rami terrestri, al secondo due tronchi celesti (cap. 41 delLingshu); questo sistema si caratterizza per una distinzione fra il lato destro e il lato sinistro dello stesso meridiano; lo troviamo applicato anche alla biotipologia del Lingshu cap. 64.
- Livello Yangming come secondo Yang nella Teoria Wuyun Liuqi, collegato al Qi della secchezza.
Per esemplificare l’importanza di questo discernere immaginiamo di dover rispondere alla domanda: a cosa corrisponde Yangming nei dodici rami terrestri del sistema Tiangan Dizhi?
Considerando il ciclo nictoemerale delle dodici ore doppie, i rami che corrispondono alle ore dalle 5 alle 9 (stomaco e intestino crasso) sono Mao e Chen (quarto e quinto); se consideriamo l’associazione fra rami e meridiani della gamba del cap. 41 i rami sono rispettivamente il quinto Chen (gamba sinistra) e il sesto Si (gamba destra) – allo Yangming della mano sono assegnati i tronchi Bing (sx) e Ding (dx)- . Nel sistema Wu Yun Liu Qi; sviluppato in particolare dai sette capitoli cosmologici del Suwen, il secondo Yang – corrispondente allo Yangming e alla secchezza – equivale invece ai rami Mao (quarto) e You (decimo). Nel capitolo 49 del Suwen si spiega, al contrario, che Yangming appartiene a Wu, settimo tronco, e che da questo deriva addirittura il suo nome:
Suwen, cap. 49
Yangming: rabbrividire con tremori. Lo Yangming corrisponde a Wu. Il quinto mese è lo Yin nel massimo dello Yang; lo Yang raggiunge il massimo e lo Yin gli si somma; per questo si rabbrividisce con tremori.
Commento di Zhang Jiebing: Nel quinto mese la luce dello Yangming è completa; per questo si parla di Yangming. Il solstizio d’estate è il tempo della nascita del primo Yin all’apice dello Yang. Il rabbrividire con tremori deriva dall’accordo dello Yangming con il Qi del quinto mese.
Dal punto di vista terminologico, riterrei quanto mai opportuno distinguere almeno fra i sei Qi (climatici); i sei livelli (energetici) della stratificazione “a cipolla” delle malattie febbrili e delle sei coppie Yin-Yang (dei meridiani) in relazione agli organi (rapporto Yangming/Taiyin, Milza-Stomaco/ Intestino Crasso-Polmoni).
Note
[1] Cfr. Suwen, cap.3 e cap.17.
[2] Tomba 247, scavata a Zhangjiashan nell’Hubei, 1983. Le edizioni sono datate a metà del secondo secolo a.C.. Nel testo Yinshu di Zhangjiashan sono descritti alcuni esecizi di Daoyin con gli stessi nomi che si trovano nella Daoyintu di Mawangdui; però le descrizioni non corrispondono alle figure disegnate.
[3] D. Harper, Early Chinese Medical Literature, London and New York, 1998, Kegan Paul International.
[4] Shiji, 105.21
[5] Esistono delle varianti nei capp. 65 e 78 del Lingshu ma non relative allo Yangming.
[6] Tian Yuan Ji Da Lun n.66; Wu Yun Xing Da Lun, n. 67; Liu Wei Zhi Da Lun, n. 68; Qi Jiao Bian Da Lun, n. 69; Wu Chang Zhi Da Lun, n.70; Liu Yuan Zheng Ji Da Lun, n.71; Zhi Zhen Yao Da Lun, n. 74.
[7] Leijing 9/29.
[8] È uscita di recente una discutibile traduzione inglese di questo testo: Book of Changes and traditional Chinese Medicine, Pechino,1998, Science and Technology Press.